ZEE e gas nel Mediterraneo: l’intesa turco-libica

La recente intesa tra Turchia e Libia sulla demarcazione marittima – che segue quella del 2019 – giunge a pochi mesi dalle elezioni che si terranno ad Ankara e Nicosia. Un fattore che potrebbe aumentare il rischio di confronto tra opposti nazionalismi all’interno di un quadro regionale già di per sé molto delicato. Parte delle tensioni in merito al Memorandum of Understanding tra Ankara e il governo di Tripoli nasce dal disaccordo con la comunità internazionale su chi rappresenti il governo legittimo nella Libia, ma interessa soprattutto il riconoscimento e la demarcazione delle Zone economiche esclusive nel Mediterraneo orientale sulle quali Atene (insieme a Egitto e Cipro) e Ankara assumono posizioni divergenti e per ora inamovibili.

Questa condizione, generata anche dalla scarsa presenza dell’Ue e dalla minore attenzione degli Stati Uniti nel Mediterraneo, può deteriorare ulteriormente la crisi libica. Inoltre, le tensioni nel Mediterraneo possono determinare una forte destabilizzazione politica nella regione, impedendo lo sviluppo delle condizioni necessarie alla sicurezza energetica comune. Dunque, al fine di avere un quadro più dettagliato su ciò che sta accadendo in tale contesto, nel presente dossier di approfondimento sono stati discussi gli obiettivi dei Memoranda di intesa turco-libici, il contesto regionale e il quadro giuridico nel quale si inseriscono gli accordi, così come le ragioni che spingono la Turchia a rafforzare i rapporti con la Libia e le reazioni degli attori regionali relativamente all’attivismo turco.

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